Storia della Parrocchia

La Chiesa Antica di Sant’Eustachio Martire in Pastena

Nei primi decenni del Cristianesimo, i fedeli, per pregare insieme si riunivano in case private, chiamate perciò “casa della Comunità” (domus ecclesiae).
Crescendo di numero, i cristiani sentirono il bisogno di costruire degli edifici adatti al culto.
Così la Chiesa-Comunità diede origine e nome alla Chiesa – Edificio.
A Salerno giunse ben presto – via mare – l’annuncio del Vangelo, tanto che già tra le fine del III° secolo e l’inizio del IV secolo è documentata, in loco, la presenza di una comunità cristiana con il suo vescovo.
Sant’Eustachio è forse il più antico casale di Pastena.
Dal libro della “Salerno Sacra” di G. Crisci e A. Campagna (pp 190 – 192), riportiamo alcune notizie storiche riguardanti la più che millenaria Chiesa di Sant’ Eustachio.
Si conosce la Chiesa di S. Eustachiogià nel 985.
La zona è chiamata “Licinano”, “Locubia”, a volte anche “Angellara”.
Nel 985 nella località Liciniano è offerto un terreno in “ecclesia sancti Eustasi” e nel 990 Sichelgaita e Giovanni II de Lamberto, principi offrono a Santa Maria del Domno di Salerno la loro corte di Liciniano et “cum medietate ipsa ecclesia sancti eustasi”, ivi costruita.
Perciò nel 1025, è detta soggetta e appartenente alla Chiesa si S. Maria (dr Domno), di cui è presbitero Daufiero, e così in un istrumento di vendita di terre “in loco liciniano” “presso la Chiesa di S. Eustachio, soggetta a S. Maria de Domno,” “que est monasterii cavensis”.  
Si spiega quindi perchè poi nel 1164 in un istrumento di premuta di terre nella località “liciniano”, la Chiesa è detta appartenente al monastero di Cava, da cui S. Maria del Domno dipendeva, con tutti i suoi beni.
Nel Maggio 1235 alcune terre “in loco locubie” nelle vicinanze della chiesa di S. Eustachio, erano tenute in beneficio dal Presbiterio Romano, forse un cappellano della Chiesa stessa, ricordata con la denominazione “de liciniano” e con il rettore Matteo di S. MAtteo di Salerno.
In un documento del 1404 è indicata in Psatena “forieSalerni” la “plebs sancti eustasi”: era quindi già parrocchia, come poi esplicitamente detto nel 1529: “ecclesia S. Eustasi in casali Pastine est de iure patronatus monasterii S. Marie Monialium ad quod spectat presentatio quotiescumque vacaverit; e in documenti posteriori del 1563 C.D.C. VII,94.

Dalla Chiesa Antica alla Nuova Chiesa

Nel corso dei secoli, la piccola Chiesa di S. Eustachio, divenne punto di riferimento per i cristiani sempre più numerosi residenti ed operati nel vasto territorio agricolo orientale di Salerno.
Infatti negli ultimi decenni la città – chiusa nella parte occidentale – è andata crescendo a vista d’occhio nella zona Est, infittendosi di nuove costruzioni, soprattutto dopo il piano di edilizia residenziale pubblica (P.E.E.P.) del 1981, che prevedeva l’insediamento di 4.528 abitanti su di un territorio di 165.435 mq. compreso tra la circumvallazione della città e le retrostanti colline di Giovi.
Anche l’amministrazione comunale se ne rese conto e perciò con delibera del 19/11/1994, localizzò nel lotto VA5, l’area del nuovo centro Parrocchiale, sul margine occidentale del’area ed in posizione assiale rispetto alla prospettiva principale del quartiere; donatori del suolo Sabato, Gerardo e Bianca Cimino.
La progettazione fu affidata nell’anno 1995 agli architetti: Mario Dell’Acqua e M. Grazia D’Agostino, collaborati dall’Ing. Federico Deo per le strutture e dall’Ing. Raffele Colella per gli impianti.